(Lettera inviata ai Direttori della stampa italiana e estera)
i. piano economico-finanziario
ii. piano scientifico-tecnologico
iii. il “piano ambiente”
La pandemia influenzale che stiamo vivendo, nonostante oggi veda oltre la metà della popolazione mondiale rinchiusa in casa e nonostante si sia estesa in tutto il pianeta tuttavia si distingue dalla pandemia spagnola e da altre diffusesi nel passato in diverse zone del pianeta: oggi nasce e si sviluppa nel terzo millennio e quindi con conseguenze sul piano macroeconomico, europeo e internazionale e gravi correlazioni concausative con l’inquinamento degli Ecosistemi e dello stesso Ecosistema Terra.
Altri dati inconfutabili: la pandemia era un evento probabile e prevedibile, anzi il pericolo di un fenomeno di questo tipo era già stato preso in considerazione dall’ OMS già agli inizi di questo terzo millennio ed evidenziato da Bill Gates.
La politica è stata irresponsabilmente sorda, agendo verso l’autodistruzione del Pianeta. Oggi l’interrogativo principale è come invertire la rotta, il “che fare”. A parte l”intervento “sanitario”, su cui quotidianamente siamo informati, è necessario ora predisporre tre Piani di intervento
- piano economico-finanziario (vd. le indicazioni del Prof. Paolo Maddalena-V.Pres.te-Emerito-della-Consulta ): Ia) l’Italia ha Sovranità monetaria e può emettere moneta propria. Infatti l’art. 117, comma 1, lettera e), Cost. rimette alla legislazione esclusiva dello Stato le materie relative alla moneta, alla tutela del risparmio, ai mercati finanziari, al sistema valutario e alla perequazione delle risorse finanziarie.
- piano economico-finanziario: Ib) procedere alla nazionalizzazione dei servizi pubblici essenziali, delle fonti di energia e delle situazioni di monopolio, secondo quanto prescrive l’articolo 43 della Costituzione.
- piano economico-finanziario: Ic) sostenere gli eurobond, ricordando che l’ opposizione dell’Olanda, ferma oppositrice, per un verso ha sempre pubblicizzato il suo scrupolo e la sua attenzione nella gestione delle proprie finanze, e per altro verso si è dimostrata protagonista, negativa, in tema di Dumping fiscale e proprio in danno di altri paesi oggi in difficoltà. L’Italia ogni anno subisce una perdita tra 5 e 8 miliardi di € per la concorrenza dei paradisi fiscali interni all’UE. Di recente, per la prima volta, la CE ha puntato il dito contro sette Paesi Ue per le loro pratiche di “pianificazione fiscale aggressiva“. Si tratta innanzitutto di delocalizzazioni operate all’interno dell’eurozona che nascondono aiuti di Stato fiscali che – per il Commissario – “potenzialmente minano l’equità del mercato interno e aumentano il peso sui contribuenti europei”.
Le conclusioni cui è giunta la Commissione sono allarmanti: ogni anno in Europa v’è un mancato gettito per 50-70 miliardi, avendo accertato la Commissione europea che il trasferimento di profitti da un paese all’altro da parte di imprese che cercano la migliore tassazione in Europa comporta un mancato gettito pari a tale somma.
- piano scientifico-tecnologico per realizzare un esame comparato ove mettere a sistema le risultanze di tutti i monitoraggi, le misure e le notizie presenti in tutte le “banche dati” (sanitarie, ambientali, metereologiche, demografiche inclusa la densità di popolazione, presenza e estensione del verde pubblico e delle alberature stradali ecc.)..
L’inquinamento atmosferico da polveri sottili PM10 e PM2,5, e inquinanti quali il biossido di azoto (NO2), ozono (O3), potrebbe rendere il Covid 19 ancor più letale giacché la contaminazione atmosferica ambientale aggraverebbe la capacità respiratoria dei malati. Analisi opportune dei dati degli inquinanti con la densità di popolazione, mobilità della stessa e misure del particolato ed aerosol in loco assieme ai dati ricavati da satelliti artificiali (quali il satellite ESA Sentinel-5P del progetto Copernicus e da altri progetti come Google Air Quality) permetterebbero di verificare i recenti risultati di uno studio effettuato all’università di Harvard a riguardo (https://projects.iq.harvard.edu/covid-pm).
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iii. il “piano ambiente”
Lo scopo: rilancio economico e dei valori di giustizia ambientale per l’affermazione- di responsabilita’ contro gli atti irresponsabili di distruzione dell’uomo e della natura.
Come realizzarlo?
Con l’istituzione della corte penale europea della salute e dell’ambiente (www.court4planet.eu) per tutelare la salute, l’Ambiente e l’Occupazione sia – oggi più che mai – urgente l’istituzione della Corte penale della Salute e dell’Ambiente e la istituzione della Commissione interdisciplinare già presentata al PE (www.court4planet.eu).
E’ oggi urgente creare un sistema di giustizia che garantisca sanzioni proporzionate al danno arrecato, dissuasive e che quindi scoraggino per la loro portata per il futuro di esser recidivi, ed effettive, che siano applicate. E’ oggi urgente salvare la vita di bambini e minori che vengono sfruttati perché costretti a lavorare in condizioni disumane e in clandestinità e con gravissimi problemi di salute e di assoluta insalubrità ambientale. In questo caso questi orribili crimini integrano anche violazioni fiscali (VAT FRAUD).
E’ oggi urgente impedire che carrette del mare e impianti fuori norma, da un lato e criminali senza scrupoli continuino ad esser causa di distruzioni di ecosistemi.
Alla COP 25 terminavo la mia relazione con questa immagine e questo interrogativo
AMAZZONIA, RIO CRISTALLINO PARK, THE ECOSYSTEM WHERE THERE IS THE MOST RICH BIODIVERSITY OF THE PLANET EARTH. IS IT STILL THE SAME?
Una risposta è certa: se non invertiamo la rotta queste immagini resteranno sempre più nel mondo del sogno di un terzo millennio finalmente vivibile e con un’economia realmente sostenibile.
E’ oggi poi urgente tenere ben a mente una verità sempre sottaciuta e poco considerata.
I costi per il ripristino ambientale sono quasi sempre superiori ai costi che sarebbero stati necessari per prevenire e porre in sicurezza questo o quell’impianto prima del disastro!
E quando si verificano “disastri” come la pandemia attuale, che noi riteniamo concausalmente correlata al covid19, allora possiamo dire che i COSTI, quelli della perdita della vita non potranno mai esser risarciti se non con una netta inversione di rotta.
In breve possiamo accettare, da oggi in poi, solo l’affermazione reale di responsabilita’ contro atti irresponsabili e criminali .
Chi non dovesse garantire questo cambio di rotta sarà ancor più responsabile perché ometterebbe dolosamente atti dovuti!
Se saremo in grado di apprendere la dura lezione, di natura sanitaria ed ambientale, che l’attuale pandemia sta impartendo alle popolazioni e ai Governi di tutto il mondo, allora i sacrifici, le sofferenze e i morti che ne sono derivati non saranno stati vani.
Ma il rischio concreto, che già ora si percepisce, è che le ricadute economico-finanziarie di questa crisi sanitaria globale, possano spingere i decisori politici a ripercorrere le stesse strade che proprio a questa crisi hanno condotto, alla ricerca di quella “normalità” che ha, di fatto, generato la pandemia.
Concludiamo con un grafico che riassume un progetto politico che è oggi quanto mai urgente promuovere.
Antonino Abrami *
*L’autore è professore emerito dell’Università di Nova Gorica, Presidente del Comitato interregionale (Veneto, Friuli e Trentino Alto Adige) dell’Associazione attuarelacostituzione presieduta dal prof. Paolo Maddalena); presidente vicario dell’International Academy of Enviromental Sciences
Fabrizio Tamburini**
**Astrofisico, membro del Consiglio Direttivo della IAES, ha collaborato alla parte scientifico-tecnologica
Ferdinando Laghi ***
*** Il coautore è medico, Presidente dell’International Society of Doctors for the Environment
Giovanni Damiani ****
***Biologo, già direttore dell’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e docente incaricato all’Università della Tuscia-Viterbo